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ritorno al calcio, zizou ed il barese

domenica 17 settembre 2006

che ci azzeccano queste cose, tra loro, difficile dirlo.

venerdi’ scorso, finalmente, sono ritornato su un campo di calcetto, dopo l’infortunio a causa di noti filibustieri di moie nel lontano giugno 2005: da li’ una ripresa difficile per la mia caviglia, con un europeo un po’ compromesso. da li’ la promessa per la nuova stagione: niente sport fuori dall’acqua fino ai mondiali, ormai messi in archivio.

niente male come ritorno, nonostante correre sia ben diverso da nuotare (e le mie gambe, anche oggi, ne sanno qualcosa): vittoria, zero gol, ma una buona dose di assist.
sara’ per quella maglia numero 5 (con il 10 ormai passato, giustamente, al mistersemprevalidoincampo pippo sartini), ultima maglia indossata da un certo zinedine zidane.

[zizou]
zizou ormai ha lasciato il calcio: non nel modo piu’ degno, in verita’, ma poco importa, sara’ per me sempre il migliore.

quando avete 5 minuti date un’occhiata qua, giusto per riassaporare quello che ha sempre fatto sui campi di calcio..deliziare chi ama questo sport, che sia o no tifoso della maglia che porta.

io, uno che stoppa la palla in quel modo e se ne va via in dribbling cosi’, non l’avevo mai visto su un campo di calcio: arrivavo volentieri 2 ore prima allo stadio per gustarmelo dal vivo, nel riscaldamento..gli ho visto fare cose impensabili, soprattutto per uno che quando lo vedi muoversi, sembra piu’ un elefante che un ballerino.

tant’e’, ormai e’ storia..grazie zizou.
[/zizou]

per finire la serata tutti a cena dal barese..sempre un grande.
le portate non finivano mai, quando pippo ha visto le cozze l’unica cosa che e’ riuscito a dire e’ “ma di questi uno a testa?” e ancora non eravamo arrivati al pesce fritto, alle verdure pastellate..
cisco, il grande assente, si e’ perso veramente qualcosa.

ora aspettiamo le pagelle dell’ufficio stampa, alla prossima.

mike.

tutto sommato, pensavo peggio

lunedì 4 settembre 2006

oggi e’ circa una settimana che sono ritornato alla normalita’, dopo la favolosa parentesi degli stati uniti.

si fa presto a dire normalita’, vista la giornata di ieri: vabe’ che in america non si e’ mangiato poi tanto (e, soprattutto, bene), ma mettere nella stessa giornata un pranzo dal barese ed una cena da milena, e’ da prova di resistenza vera.

poi, se vieni dalla settimana dove e’ stata riaperta la pesca e tua mamma ti spara, in ordine sparso
– spaghetti con le vongole
– calamari fritti
– spaghetti con le cozze
– pannocchie
– merluzzo arrosto
– spigola arrosto
vallo a dire tu al tuo fegato che ad ottobre si ricomincia a nuotare..

nostalgia dell’america ne ho, ma quanto basta..non sono mai stato un tipo troppo nostalgico.
certo che certi posti ti rimangono dentro, ma tant’e’.

mi chiedono, “qual e’ la cosa che ti ha colpito di piu’?”
e come si fa a scegliere, dico io, e’ come se mi chiedi quale canzone di bruce ti piace di piu’..ne ha scritte centinaia e ne adoro centinaia meno qualcuna, vai un po’ a capire quale scegliere.
ma se proprio devo scegliere, tra la top 5 (oddio!) metto sicuramente la strada: mi ha sempre affascinato, fin da bambino..ma le strade che ho visto in questi giorni americani..mamma mia.

finalmente ho aperto il mio account flickr ed ho cominciato a fare upload di un po’ di foto.

nell’attesa di integrare tutto con il mio blog, beccatevi un po’ di, appunto, strade.

5.060 miglia tra deserti, parchi, strapiombi, fango, verde.
dopo che passi per queste strade, non puoi pensare che la strada e’ solo un mucchio di asfalto messo li’ per collegare 2 posti..no, non e’ abbastanza.
riguardando bene le foto, ti rendi conto anche di come cambi la strada rispetto al paesaggio intorno; nel colore, nella forma, nella dimensione..non e’ piu’ qualcosa di estraneo costruito dall’uomo, ma una parte, inscindibile, di quel posto.

utah
utah, solo un po’ di grigio tra le rocce.

mike.

 

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