australia e acqua, ci siamo.
giovedì 17 aprile 200833 ore in tutto, volate nel vero senso della parola. e’ un viaggio lungo, ma la compagnia unica del taddo, la stanchezza accumulata nelle ultime settimane e la voglia di staccare da tutto hanno fatto passare questo viaggio in un attimo.
ed eravamo partiti nel modo piu’ inaspettato possibile, con il saluto del monte alla stazione di jesi (lui, si sa, esce dal letargo a fine inverno, ecco perche’ e’ stato lontano dalle scene tutto questo tempo). e dire che questa volta, anche se in pochi ci crederanno, ho dormito nettamente piu’ del pupo taddo, 11 ore su 12 da francoforte a singapore, soste solo per i discreti pasti qantas.
fusorario da smaltire in fretta, tra poche ore si gareggia, cosi’ proviamo a svegliarci ad un’ora decente in questo primo giovedi’ australiano (nonostante qualche problema con la sveglia).
visto che guardiamo sempre (molto) avanti, a volte anche senza saperlo, abbiamo scelto un’hotel svedese per questi 8 giorni qui a perth; avanti veramente, oggi abbiamo scoperto che i prossimi mondiali si svolgeranno nel 2010 a goteborg.
marzena e’ gia’ qui da qualche giorno e ci da’ le dritte giuste per arrivare in piscina; organizzazione che lascia qualche dubbio, almeno per il momento, ma il pass che ci hanno rilasciato come atleti ci permette di utilizzare gratuitamente tutti i mezzi pubblici della citta’ per i prossimi 10 giorni..bravi.
oggi piove e, a sentire chi qui ci abita, e’ una cosa davvero strana per questo periodo..forse ci stavano aspettando.
anche a vedere la start list, i partecipanti sembrano meno che in california due anni fa, il periodo non troppo felice e la distanza hanno giocato la loro parte. dopo l’accredito, primo approccio con la vasca lunga, due chilometri giusto per far tornare il fisico ad una condizione accettabile dopo tutto quel viaggio, chiacchierate varie con un venezuelano di origine falconaresi, un simpaticissimo olandese, una fiorentina che prova a pedinarci, uno spagnolo che parla cinque minuti in una lingua mista spagnolo-inglese senza poter immaginare cosa stia dicendo.
giornata da atleti, neanche le 11 e si va a dormire, abbiamo un duro lavoro da fare.
in evidenza.
– taddo in aereo, mentre la hostess di chiare origini giapponesi prova a servirgli la colazione appena sveglio..
h: hot or cold breakfast?
t: mmmhhh..breakfast!
h: tea or coffee?
t: mmmhhh..no!
– io, infastidito dagli italiani che si fanno sempre riconoscere in giro per il mondo, rivolto ad una ragazza che prova le partenze nella corsia sbagliata..
io: scusa, ma se fai le partenze da li’ ti inc*****.
mike.