oggi lasciamo las vegas, 2 giorni qui sono piu’ che sufficienti, anche se tutto e’ all’insegna del divertimento piu’ sfrenato: cosi’ magari i prossimi giorni riusciremo a dormire qualche ora. usciti da las vegas, ci si rende conto che siamo in pieno deserto: in nevada, non c’e’ quasi niente, almeno nella zona sud..ad eccezione di qualche “oasi” in mezzo alla sabbia dove hanno costruito un casino e piantato 4 palme.
un centinaio di miglia e si cambia completamente scenario, arrivando nello utah dopo un breve passaggio in arizona.
lo utah e’ favoloso, il verde si alterna ai pascoli e alle montagne rocciose in modo inverosimile.
l’arrivo di michea ha portato anche dell’ottima musica, viaggiare su queste strade accompagnati dalle note di “land of hope and dreams” e’ una pura meraviiglia.
grazie a piri, che ormai conosce benissimo tutta la geografia dell’america del nord, facciamo una capatina fuori programma allo zion national park e ci accorgiamo subito che la scelta e’ stata ottima. montagne rosse maestose, circondate dal verde degli alberi.
pranziamo in una locanda tipica di un villaggio con 4 abitazioni, poi subito in viaggio ancora per arrivare alle porte del bryce canyon e cercare un posto dove dormire.
la fortuna oggi e’ dalla nostra parte: arriviamo a panguitch, un piccolo centro a sole 20 miglia dal canyon, che manca poco al tramonto..troviamo subito un motel da 15 dollari a notte e poi via di corsa verso il bryce canyon. arriviamo giusto in tempo, 15 minuti prima del tramonto e lo spettacolo e’ di quelli che ti lasciano senza fiato: la valle sotto di noi, il cuore del bryce canyon e’ un’infinita distesa di rocce rosse, che cambiano colore continuamente con lo scendere del sole.
la strada del ritorno e’ tutta un silenzio, a ricordare e assimilare lo spettacolo che abbiamo appena visto..indimenticabile.
mike.