uluru, il rosso in mezzo al nulla.
25 aprile 2008
strana sensazione, ci siamo alzati il mattino aspettando il tramonto, che tutti descrivono spettacolare intorno ad uluru, questo monolito lungo quasi 4 chilometri ed alto oltre 300 metri.
il nostro tour organizzato parte alle tre del pomeriggio, cosi’ la mattina e’ dedicata al sole ed alla piscina, questa volta senza corsie e cloro dentro.
tanto, troppo caldo, oltre 30 gradi, anche se solo con il 10% di umidita’. per fortuna l’acqua gelata della piscina, altrimenti e’ impossibile stare al sole per piu’ di qualche minuto.
i tour organizzati non mi piacciono piu’ di tanto, meglio andare e vedere quello che ti va, con i tuoi tempi e la tua direzione, ma quando hai poco tempo e le distanze sono alte, meglio cosi’.
il nostro giro dura quattro ore e gira tutto intorno al monolito piu’ famoso del mondo (ho scoperto che ne esiste un altro ancora piu’ grande, proprio nel western australia); anche guardarlo dall’autobus, mentre ti avvicini, fa la sua bella impressione, rosso fuoco sotto la luce del sole alto. il verde basso che arriva a ridosso di questa montagna sembra un po’ fuori luogo, ma ti ci abitui presto ed alla fine ti piacera’, un contrasto ben studiato dall’amica natura. Natura strana per noi umani, chilometri di deserto e quasi nulla tutt’intorno alla montagna sacra per gli aborigeni.
anangu, sonlo loro i padroni di queste terre, loro ci vivono da decenni e sanno come conservarle e proteggerle. passiamo un’ora a visitare il loro centro culturale, ottima meta per capire come vivono, con le loro leggi che non sono scritte su nessuna carta, ma vengono tramandate e spiegate da chi vive con te, nonni, genitori, fratelli.
gli anangu aiutano i ranger, che hanno in gestione il parco nazionale tutt’intorno, a capire queste terre; senza di loro, andrebbero in rovina.
una piccccola passeggiata ai piedi di uluru per toccarne da vicino il colore, con il sole che si fa basso e l’aria piu’ fresca. tante mosche intorno alle nostre teste, magari stiamo disturbando e sembriamo gente fuori luogo, qui.
la nostra guida ci racconta una storia dietro l’altra, storie che raccontano come si e’ formata questa roccia, perche’ e’ cosi’ importante. storie che la nostra guida conosce solo in parte, perche’ non e’ un aborigeno; solo loro hanno accesso fino in fondo alla memoria degli anziani, alla storia completa.
tempo di spostarci piu’ a ovest, dove e’ stato costruito un punto di osservazione per il tramonto. mezz’ora di colori che cambiano sulla roccia che se ne sta andando a dormire, dal rosso fuoco al grigio fumo. il cielo intorno cambia colore con lei, ed anche le nuvole sembrano voler seguire questo balletto, sempre piu’ basse, sempre piu’ distanti.
al mio ritorno vi raccontero’ tutto con un sacco di foto, meglio di mille parole.
mike.
28 aprile 2008 alle 6:07 am
Ciao Grandi… si parte x Sydney? Finalmente vi siete immersi in clima vacanza… gran bella apnea immagino.
Buon divertimento… un abbraccio.
mareo
28 aprile 2008 alle 11:15 am
Sono stato ad Uluru e capisco le tue sensazioni: impossibili da raccontare a parole e difficili da trasmettere anche attraverso foto o filmati. Non c’è niente da fare. Per capire Uluru devi trovarti lì, di fronte a lui. Solo così puoi percepirne la magia ed intercettare le incredibili “vibrazioni” che emana. Vedere Uluru da vicino è un’esperienza unica, straordinaria e decisamente mistica, che ti fa immergere nel Tempo del Sogno aborigeno e ti fa dimenticare tutto il resto. E poi i colori dell’alba e del tramonto sono stupendi. Grande !!
Cisco
28 aprile 2008 alle 4:09 pm
Che ricordi ripensando ad Uluru.
Sono passati 8 anni dal viaggio di nozze ed basta vedere una foto per far riaffiorare tutte le emozioni!
Divertitevi
Mikiccc